sabato 23 marzo 2013

Un'iniziativa per scambiare semi



Allora, state organizzando il vostro orto?
Vi siete già procurati le sementi per le vostre prossime coltivazioni?

In questo blog abbiamo già accennato in più occasioni allo scambio dei semi e, se questo argomento vi incuriosisce ma non sapete come fare il primo passo, ecco un’ottima iniziativa che viene in vostro aiuto!

Avete tempo fino al 27 marzo per aderirvi (io l’ho già fatto), quindi vi verrà comunicato via email il nominativo della persona a cui siete stati abbinati – tramite estrazione a sorte – e che dovrete contattare per accordarvi sulla modalità del baratto.
Un’importante condizione da rispettare è che i semi da barattare siano o biologici, o selvatici, o naturali, o rari, o antichi. Se non possedete ancora dei semi "salvati” da voi personalmente, direi che potete semplicemente scambiare una parte di sementi biologiche da voi acquistate.

A mio parere si tratta di un’iniziativa veramente splendida e, per maggiori informazioni, vi invito a visitare direttamente questa pagina Internet, raggiungibile anche tramite il banner “Baratto di semi” che ho aggiunto sul blog.

Partecipate numerosi!!


martedì 29 gennaio 2013

La progettazione dell’orto



Il periodo invernale è il momento ideale per investire un po' di tempo nella progettazione del proprio orto, sia che questo sia grande, piccolo, in terrazza o meno.

Se coltivate l'orto da diversi anni, avrete sicuramente fatto delle nuove osservazioni durante i vari mesi di coltivazione. Osservare e sperimentare porta a conoscere ogni anno di più le piante coltivate, ma anche il vostro terreno e il vostro orto. Facendo tesoro delle esperienze accumulate, si possono apportare modifiche e migliorie al proprio spazio verde.
Inoltre, come avrete scoperto navigando in Internet, esistono tante tecniche diverse per coltivare gli ortaggi e nessuno vieta di sperimentarne di diverse anno dopo anno.

A differenza di quello che si può pensare, non è tempo perso prendere carta e penna e disegnare il proprio orto, fare la lista delle piante che si vuole seminare, trapiantare e mettere a dimora. Inoltre non è tempo perso nemmeno stare alla finestra nelle giornate di pioggia a fantasticare su come realizzare la nuova aiuola delle aromatiche o la spalliera per i fagioli rampicanti.

Come già accennato, esistono tantissimi modi diversi di organizzare un piccolo orto. Mi piace definire queste tecniche “filosofie” e, sia che si decida di sposare la coltivazione biologica, quella sinergica, la permacultura ecc, esistono comunque considerazioni generali e comuni a quasi tutte le tecniche.

L'orto va posto in un terreno di buona qualità e soleggiato, in cui è disponibile un punto acqua (ovviamente si fa quel che si può).
Di norma è consigliabile suddividere l'appezzamento in aiuole per poter meglio progettare le rotazioni o le consociazioni e comunque le coltivazioni in generale. Queste aiuole, le quali possono essere sia rialzate che piane, devono avere una larghezza di circa 120 cm, così da permettere all'ortolano di eseguire buona parte delle operazioni colturali senza calpestare la terra.
Ovviamente le aiuole dovranno essere intercalate da camminamenti, i quali possono avere una larghezza variabile a seconda delle vostre necessità, ma solitamente 30 cm sono sufficienti.
Le aiuole dovrebbero essere orientate in modo da poter ricevere più luce possibile durante il giorno e nel modo più uniforme possibile.
Naturalmente nessuno vuole frenare la vostra fantasia ed esistono vantaggi anche nella coltivazione in aiuole a spirale o a semicerchio.

Dopo aver organizzato le aiuole, avrete un'idea abbastanza precisa dello spazio a vostra disposizione e quindi, facendo attenzione ai sesti di impianto, all'epoca di semina, di trapianto e alla lunghezza del ciclo colturale di ogni specie, potrete fare la lista degli ortaggi che dovete acquistare e seminare.

A seconda delle decisioni che avrete preso, valutate le corrette consociazioni e le giuste rotazioni.
Annotate sempre tutto per non rischiare di inciampare in qualche errore.
Tenere un diario è un buon modo per ottimizzare le esperienze di ciascun anno e farne tesoro.

Ma ora basta leggere e…cominciate a progettare! Buon lavoro!


giovedì 17 gennaio 2013

Diventare custodi


Nel post precedente abbiamo introdotto l'argomento dello scambio dei semi e dell’autoproduzione delle piantine. Premesso che non è possibile ottenere “artigianalmente” piantine di qualità di tutte le specie, questo tuttavia non ci impedisce di sperimentare e divertirci.

L’autoproduzione di piantine acquista una grande importanza se si parte da semi di varietà antiche, rare e dimenticate.

Oggi si fa un gran parlare di perdita di biodiversità di piante ed animali che rischiano l'estinzione. Si finisce sempre col pensare a piante ed animali esotici e lontani da noi, invece ogni giorno scompaiono specie e razze animali, specie vegetali, varietà e cultivar che hanno accompagnato le comunità agricole fino a pochi decenni fa.

Noi con i nostri orti possiamo diventare custodi di questi tesori, inoltre esistono diverse associazioni nazionali ed internazionali e anche manuali su come produrre correttamente le proprie sementi.

Molti di noi hanno il ricordo dei “cartocci” e dei vasetti di vetro in cui i nostri nonni e bisnonni conservavano le loro sementi un anno per l'altro. Molti emigranti sono partiti con il loro fagotto di sementi. Alcune varietà si sono salvate e sono ritornate in Italia proprio grazie a loro.

Oltre alla grande importanza di diventare custodi di queste ricchezze in pericolo, si possono anche coltivare vere e proprie curiosità botaniche di cui vi faccio solo alcuni esempi: melanzana verde e melanzana rossa, patata viola, carota gialla e tante altre.

Spero che questo post stimoli l'interesse per le antiche varietà e spinga chi ancora può ad intervistare i propri nonni, gli anziani vicini di casa o anche solo a navigare alla ricerca delle tante storie di semi che si possono trovare.

 (Il carciofo violetto di San Luca, un'antica varietà di carciofo tipica delle colline bolognesi, 
ormai quasi scomparsa)